Mario Menziani - ultimi interventi
Mario Menziani - 27-01-2009
Premiare gli insegnanti più bravi e dare più finanziamenti alle scuole migliori è facile a dirsi ma complicato, molto complicato a farsi. Oltre che costoso: in media dai 31 agli 81 milioni di euro l'anno, tanto ci vuole a mettere in piedi un sistema di rating efficiente. A stilare il piano di fattibilità della valutazione scolastica è stata una commissione di esperti, incaricata dall'Invalsi, l'ente nazionale per la valutazione. Che nel giro di qualche settimana dovrà prospettarne i risultati al ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini. Una proposta per rendere finalmente operativa la differenziazione dei salari per il personale e quella finanziaria per gli istituti scolastici, a cui hanno inutilmente lavorato in passato altri ministri a viale Trastevere.
Mario Menziani - 19-09-2008
E' la scuola modello Mani di forbice Gelmini, attillata come le sue mises, asciutta come un cinque in condotta, risicata come la promozione a settembre.
Ma soprattutto è una scuola ingiusta. Nettamente, palesemente, sfacciatamente ingiusta. Perchè è così poca che, a chi ha già, non serve a nulla e a chi non ha nulla, non può far altro che nulla. Perchè è così poco organica che a chi non ha guida non potrà fornire riferimento. Perchè è così arida da avere la consistenza di uno slogan pubblicitario.
Mario Menziani - 06-03-2007
Sotto sferzanti sventagliate di osa, precipitavamo nel gorgo del portfoglio! E' andata bene, ma, caspita!, ce la siamo vista brutta: un vero incubo questa inaspettata crisi di governo.
Adesso che è tutto risolto, possiamo tornare al nostro anno ponte ad attendere con animo sereno e fiducioso, così come ci raccomandano di avere i nostri governanti.

Sono venuti fin qui, nella Modena satolla di pm10, per dirci che l'Ulivo cambia la scuola. Per due giorni ce lo hanno ripetuto, con parole sostanzialmente identiche, seppur con personalissime prestazioni retoriche. Poi, a convegno terminato, abbiamo letto del 20% in meno per il funzionamento della scuola e della fine del Tempo pieno...
Al convegno avevano parlato di "capitoloni e fondazioni", di "obbligo a 16 anni" e di "nuovi organismi di gestione": giacchè ciò che importa è che ogni scuola, nella sua autonomia... in un'autonomia rinnovata, rafforzata, conclamata... dal momento che l'innalzamento dell'obbligo costituisce il volano della riforma complessiva, non più riforma "fine" ma riforma "strumento", allora... ogni scuola, nella sua autonomia...
Mario Menziani - 23-01-2007
Già da tempo un'ampia letteratura ci avverte che nella relazione educativa scuola-famiglia si sono incuneati ed hanno preso sempre più consistenza altri istituiti, altre realtà che, per le loro caratteristiche strutturali, faticano a porsi nei ...
Mario Menziani - 08-01-2007
E' un fatto sicuro: per l'esame di terza media non ci sarà un ritorno all'esame pre-Moratti, come invece accade per l'esame di maturità.
Pur nell'incertezza da anno ponte in cui ci troviamo, questo è un fatto sicuro.
E lo è per la semplice ...
Mario Menziani - 29-12-2006
Ho ricevuto (e gradito) un bel biglietto di auguri dall'assessore all'istruzione della mia città. E' citato un proverbio africano: "per far crescere un bambino serve un intero villaggio".
Mi sono chiesto se non fosse il caso che uscissi a ...
Mario Menziani - 22-10-2005
Anno secondo della neoscuola. Mese primo: 17 ottobre 2005.

Decreto legislativo 17 ottobre 2005 , Articolo 25: (Insegnamento dell'inglese, della seconda lingua comunitaria e della tecnologia)
1. Al fine di raccordare le competenze nella lingua ...
Mario Menziani - 08-06-2005
Dotato di una adiposa gibbosità "fotocopiacea" (destinata ad accrescersi a dismisura nel tempo), attorniato dal pulviscolo tutoriale, addestrato fin da piccolo a saltare d'anticipo, procede a balzi, ondivago, nel campus.
Quando la sua figura si staglia all'orizzonte, il suo pecup può destare inquietudine e senso di smarrimento.
Sarà cura di Osvaldo fornirgli indirizzi, passerelle, orientamenti, ma sempre tenendosi a debita distanza, senza dimenticare, tuttavia, un'osservazione periodica e regolare.
(A questo punto vediamo che Osvaldo, con aria meditabonda e al tempo stesso possibilita, si infila un dito nel naso: "Valsi? Invalsi? Ai posteri l'ardua sentenza").
E' finito l'anno scolastico e Osvaldo s'è trovato con questo nuovo animale strampalato nella sua isola di Stranalandia.
Naturalmente non è frutto della fantasia di Benni questa nuova creatura, ed infatti non è altrettanto divertente: volete metterla con la soave leggerezza del maiale volante o con la straordinaria veridicità del gorilla "Vaichesei"?
Per questo, se proprio vogliamo ridurla ad un'isola di Stranalandia, affidiamola all'ottimo Stefano Benni, questa nostra povera scuola. Almeno ci faremo quattro sane risate e non più questo sangue amaro a vederla così maltrattata, così impoverita, così inesorabilmente abbandonata.
Mario Menziani - 27-04-2005
Per risolvere un problema bisogna avere chiaro che cosa si vuole sapere e lasciare da parte tutte le informazioni che non c'entrano: è una selezione fondamentale, la prima cosa da fare per risolvere i problemi. Sta alla base del pensiero scientifico, mi hanno spiegato (credo che in un qualche modo c'entri Galilei).
Così dicasi per gli spaghetti. Se lei sa che gli spaghetti cuociono in 12 minuti, l'informazione che trova sul pacco, che cioè dentro non ce ne sono 500 grammi, lei la deve lasciar perdere perché a lei basta quella che riguarda la cottura, non il peso: gli spaghetti non sono come l'arrosto, quello sì che si cuoce in rapporto al peso. Ma gli spaghetti sono tutti uguali, sia che ne cuocia 500 grammi, sia che ne cuocia 250 grammi. Così il problema che lei ci ha sottoposto (in una scatola di spaghetti c'è scritto: "Spaghetti- 500 grammi- cottura 12 minuti", in quanto tempo cuociono 250 gr di spaghetti?) in realtà non è affatto un problema.
Mario Menziani - 14-04-2005
La donna protende le mani e mormora parole indistinte. Si percepisce soltanto un lamentoso gorgoglìo. L'azione è insistita ed enfatica: tutta la fisionomia della donna ne risente e la sua vecchiaia ne è esasperata.
L'osservatore avverte il timore di un possibile coinvolgimento. Poi i suoni sciolgono la loro iniziale inestricabilità, ora si possono distinguere fonemi, sillabe, parole: "Arrampicati, arrampicati!", è l'esortazione della vecchia.
Dalla sua sedia a rotelle si rivolge all'ombra che l'accompagna. Parla a quel suo costrutto mentale che sta a mezzo tra un lunghissimo passato ed un interminabile presente. Ce l'ha davanti a sé, quell'ombra, e le assegna un compito chiaro e puntuale; l'esorta all'esecuzione: straordinaria prospettiva di un futuro ancora possibile.
Nella stanza la primavera entra prepotentemente con la luce abbagliante e netta di un lunedì di Pasqua in città, con i canti di uccelli straordinariamente liberi dal bavaglio del traffico automobilistico, con l'odore di aria, di fresco e di pulito. Il sole esalta le rade chiome fiorite di rosa e giallo laggiù, oltre i quattro piani del caseggiato, tra i filari del viale, in gran parte ancora spogli e grigi. Un televisore è acceso, nella stanza. Sta andando in onda una trasmissione per bambini: insegnano a fare costruzioni con la carta e raccontano fiabe.
Due vecchi siedono accanto alla donna, ben ancorati alle loro sedie a rotelle, per non scivolare. Non sembrano infastiditi dalla sua follia, così come non sembrano stupiti di questo irrompere della primavera, né tantomeno dalle fiabe televisive. Accettano tutto quell'accadere con naturalezza. Uno dei due ha la sua brava berretta in testa e dice soltanto alla donna: "Ma dai", o qualcosa così. Lo ripete, sereno, con tranquillità.
Dal televisore provengono suoni, ininterrotti, mentre larghe chiazze di luce si riflettono sullo schermo impallidendo le immagini fino quasi a cancellarle. Nessuno se ne cura. La sua presenza è un sottofondo monotono, compatto e omogeneo: un monolite sonoro che occupa una parte sola del cervello, e che presto si riuscirà a dimenticare. O, almeno così, si auspica l'osservatore. Lo ritroverà, in realtà, più tardi sottoforma di leggera emicrania, di fastidioso e mieloso ottundimento.
L'osservatore partecipa al quadro generale come semplice comparsa, seduto ad un tavolo della stanza, in compagnia di altre due donne. Svolge la funzione di accompagnatore di una di queste, venuta in visita all'amica ricoverata. Arbitrariamente, forse per darsi un tono ed occupare al meglio il tempo, si assume l'incarico di rendere fluido il loro discorrere.
La loro età permetterebbe interminabili conversazioni attorno a grovigli di ricordi, con quel tipico salmodiare nomi e gesta di parenti, di comuni amici e di conoscenti, ricordandone le relazioni e le realizzazioni, consacrando così, a modo loro, con quel ricordare, l'essere sociale di tutta quella moltitudine. Senonchè, sempre l'età, fa sì che ripetutamente ora l'una ora l'altra, non ricordino di aver già posto quel quesito o fornito quella risposta, pertanto la conversazione si incaglia e le parole si ripetono, stolidamente vuote. Ecco allora che, con un piccolo tocco, l'osservatore cerca di suggerire un nuovo argomento, di inserire una piccola novità, che permetta loro di saltare quell'intoppo della memoria a breve termine, per rientrare nel solco sicuro e chiaro, così vivo e presente, di quella a lungo termine.
E' straordinario come questa facoltà si acuisca nell'anziano, dando origine a inaspettate e inimmaginabili realtà. La città si flette al potere di questa memoria, assume connotati affatto nuovi e si stenta a riconoscerla, così compressa nel tempo, così rarefatta nello spazio. L'accadere è il susseguirsi delle parole, i luoghi sono il pallido sovrapporsi di immagini mentali. La città diventa puro racconto, assume la leggerezza della fiaba, quasi a compensare il suo essere divenuto ormai, dal punto di vista fisico, pura fatica.
E' il racconto il luogo dell'incontro tra diversi: tra generazioni diverse, tra popoli diversi. E' il racconto corale che, superata l'innata diffidenza tra singoli, diventa costrutto omogeneo e compatto, esperienza di vita realissima, cemento di rapporti solidali. E, al suo massimo, architettura viva della città.

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